L’esperienza di Giovanni Michelucci alla Facoltà di Ingegneria appare frammentata sia nella pubblicistica sia nel materiale reperibile nelle fonti istituzionali, ma molti e importanti suggerimenti sono dati da testimonianze dei suoi collaboratori diretti in quel periodo (sotto forma di interviste).Il metodo di insegnamento rappresenta probabilmente la continuità del percorso culturale e didattico, autonomo e originale, intrapreso negli anni di insegnamento alla Facoltà di Architettura di Firenze e diventa così un punto di riferimento per i progettisti bolognesi dal dopoguerra in poi a partire dai suoi stessi assistenti.Negli anni in cui Michelucci è docente la città di Bologna sta affrontando la ricostruzione a causa delle distruzioni della guerra, e sta cercando di controllare e gestire una rinnovata immagine e struttura urbana.Michelucci insegna nel 1948 Tecnica Urbanistica e poi negli anni seguenti Composizione Architettonica, per poi diventare Direttore dell’istituto di Architettura e Urbanistica. L’opera didattica e progettuale non esce dall’ambiente della Facoltà d’ingegneria, ma lascia molto spazio ai giovani collaboratori della Facoltà, tanto da curare i progetti bolognesi probabilmente solo nella gestione generale.
Quest’esperienza bolognese dell’architetto rappresenta probabilmente le continuità intraprese negli anni alla facoltà di Architettura di Firenze ma in un certo senso, le lezioni di Michelucci hanno rappresentato una novità nell’ambiente della Facoltà d’Ingegneria legata a un concetto di architettura intesa come un’ integrazione all’ingegneria e ancora vista solo come un esercizio stilistico. Il Prof. Tagliaventi ricorda la capacità comunicativa così: “Giovanni Michelucci ci fece delle lezioni bellissime di Composizione architettonica e di Urbanistica, non faceva distinzione tra le due materie, ci parlava dell’uomo, del suo rapporto con lo spazio interno, esterno ed urbano, l’attrazione per i temi della natura, gli alberi, le montagne. Aveva un eloquio accattivante, una figura coinvolgente, muoveva molto le mani, era alto, ci affascinava con i suoi argomenti”. In particolare sappiamo che le lezioni avvenivano in un’aula dove Michelucci e i suoi collaboratori avevano progettato e curato l’arredo e che dava un “effetto teatro” alle lezioni rendendo al meglio le qualità comunicative dell’insegnante. Gli appunti di Michelucci, talvolta scritti a macchina, altre volte a matita o a penna, trattano di numerosi argomenti che variano tema, passando dal prettamente storico al tecnico.I temi fondamentali dell’insegnamento di Michelucci, sia per quanto riguarda la composizione architettonica che per l’urbanistica sono, come si evince dagli estratti dei suoi appunti, la rilettura critica della storia, il rapporto tra struttura e forma, i materiali, “l’ambientamento” e l’approccio sociale all’urbanistica. Ma i suoi appunti permettono anche di confermare una linea di continuità tra l’insegnamento fiorentino e quello bolognese tanto nel metodo quanto nei concetti. Il contributo didattico di Michelucci è innovativo.Un altro tema costante è l’analisi della forma: resa nota la forma e fatto un esame analitico della forma oggetto, si deve risalire alle leggi che governano la forma, dimostrando come, chiarendosi via via concetto e leggi, essa si è precisata ed ha acquistato personalità. Secondo Michelucci “L’insegnante deve fare affidamento non tanto sulla memoria dello studente quanto sulla capacità di mettere in relazione fra loro fatti e principi”.Nei primi anni 80, la facoltà di Ingegneria di Bologna organizza alcuni incontri con l’architetto Michelucci: è l’occasione per lui di ritrovare la scuola nella quale ha insegnato per molti anni e per i docenti e studenti di incontrare un architetto che ha dato un grande e importante contributo alla facoltà.
di Alberto Feraco
foto di Danilo Caporale
Bibliografia:
Raffaella Inglese e Ferrari Luca, Giovanni Michelucci: i Nuovi Istituti di Matematica e Geometria, AlmaDL saggi, Bologna 2010.
Sitografia
http://dspace.uniroma2.it/dspace/bitstream/2108/386/1/versione+finale2superrid.pdf